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UN SET ALLA MODA
18 | 07 | 2008 | 12 | 20
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In ottemperanza al DPCM del 3 novembre 2020, l’esposizione UN SET ALLA MODA rimarrà temporaneamente chiusa al pubblico fino al 3 dicembre 2020.
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In attesa di riaprire, gli inediti tour virtuali di UN SET ALLA MODA TALK. Dialoghi in mostra sui mestieri del cinema vi accompagneranno alla scoperta di curiosità e aneddoti legati alla storia e alle professioni del grande cinema.
UN SET ALLA MODA
Un secolo di cinema italiano tra fotografie e costumi
a cura di Domenico De Gaetano
Il Filatoio, Caraglio
18 luglio – 8 dicembre 2020
Al Filatoio di Caraglio apre al pubblico l’esposizione Un set alla moda. Un secolo di cinema italiano tra fotografie e costumi a cura di Domenico De Gaetano.
La mostra è concepita per far rivivere ai visitatori l’anima più autentica del cinema italiano, la sua storia, i film, i divi e i protagonisti, attraverso 17 costumi di scena e 70 suggestive fotografie di set. Questi elementi si intrecciano nel percorso di visita e danno vita a un viaggio a ritroso che parte dal cinema muto di inizio Novecento, quando Torino era la Hollywood italiana ed erano gli stessi registi a supervisionare i costumi, per poi approdare al cinema sonoro e all’epoca d’oro di Cinecittà, delle pellicole d’autore di Luchino Visconti e Pier Paolo Pasolini e della commedia all’italiana, da Dino Risi a Roberto Benigni.
Le foto di scena traghettano il visitatore dentro il set, alla scoperta del lavoro che sta dietro ad un ciak, agli accessori e ai dettagli che hanno contribuito a creare la fortuna del kolossal Cabiria negli anni dieci del Novecento, così come in tempi più recenti il fascino di dive come Claudia Cardinale, Sophia Loren e Silvana Mangano. Gli abiti in mostra raccontano il cinema italiano, l’attenzione al dettaglio e la creatività di costumisti ormai entrati nel Pantheon del cinema internazionale: da Pietro Tosi a Marcel Escoffier, da Danilo Donati a Maurizio Chiari, da Nicoletta Ercole ad Aldo Buti. Sotto i riflettori anche le due prestigiose sartorie Devalle e Annamode a testimonianza di due luoghi, ancora una volta tra Torino e Roma, dove i bozzetti prendevano corpo, trasformandosi in capi unici e dove – allora come oggi – si imparava e tramandava il mestiere.
I costumi
L’allestimento della mostra prevede l’esposizione di 17 costumi e attrezzeria autentici del periodo 1900-1920, legati all’epopea del cinema muto e provenienti dalla Sartoria Teatrale Devalle di Torino. Per il cinema sonoro, invece, ci saranno abiti eleganti e preziosi indossati da grandi dive dell’epoca d’oro del cinema italiana in collaborazione con la Sartoria Annamode di Roma che, sin dagli anni ‘50, realizza con passione abiti che hanno reso i costumisti italiani famosi nel mondo. Non poteva mancare nel percorso espositivo un omaggio dedicato alla creatività sartoriale di quegli anni che ha caratterizzato il nostro cinema e che ancora oggi è in grado di creare indubbie fascinazioni visive. I film da cui provengono gli abiti sono: Cabiria (1914), Il ponte dei sospiri (1921), La congiura di San Marco (1924), Le notti bianche (1957), La notte brava (1959), Adua e le compagne (1960), Operazione San Gennaro (1966), Le streghe (1967), La storia di Piera (1983), Il piccolo diavolo (1988) e La seconda moglie (1998).
Le fotografie
La prima parte si compone di una selezione di immagini di grande effetto scenografico: le fotografie di scena di film muti come Gli ultimi giorni di Pompei, Spartaco, Salambò e, naturalmente, Cabiria, il celebre kolossal di Giovanni Pastrone girato a Torino. Sono immagini in cui i costumi e le imponenti scenografie restituiscono la dimensione spettacolare e l’impegno produttivo del cinema muto torinese. Il percorso prosegue poi con una scelta di foto di lavorazione che ritraggono alcuni tra i protagonisti dell’epoca d’oro dello straordinario cinema italiano tra gli anni ‘50 e gli anni ‘90. Queste immagini mostrano l’incredibile macchina produttiva del cinema, la sua evoluzione creativa, svelando aspetti inediti della vita sul set, oltre a offrire dettagli curiosi sui film e sui loro protagonisti nei quali tanto pubblico si è riconosciuto per anni.
L’evento è promosso e organizzato dalla Fondazione Artea e dalla Regione Piemonte, con il coordinamento scientifico del Museo Nazionale del Cinema di Torino e della Cineteca Nazionale di Roma, in collaborazione con la Fondazione Filatoio Rosso e il Comune di Caraglio, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, con il contributo della Fondazione CRT e della Fondazione CRC.
La mostra è inserita nel programma delle manifestazioni legate a Torino Città del Cinema 2020.
ORARI
sabato, dalle 15 alle 19; domenica e i festivi, dalle 10 alle 19. Chiusura della biglietteria alle ore 18.30.
Aperture straordinarie
dal 7 al 23 agosto, dal martedì al sabato dalle 15 alle 19; domenica e sabato di ferragosto dalle 10 alle 19;
23 e 30 ottobre, dalle 17.00 alle 20.30;
17, 24 e 31 ottobre, dalle 15.00 alle 20.30;
Chiusura della biglietteria alle ore 20.00.
BIGLIETTO:
intero € 7 euro
ridotto € 5 euro
[7-18 anni; sopra i 65 anni; studenti universitari fino a 25 anni su presentazione del tesserino universitario; insegnanti di ogni ordine e grado su presentazione di apposita dichiarazione rilasciata dalla Segreteria Scolastica; Soci Touring Club Italiano. (valido per socio + accompagnatore); Soci ACLI].
Ingresso gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte; fino a 6 anni inclusi; Torino + Piemonte Card 2015 (solo in orario di apertura); giornalisti su esibizione del tesserino; guide turistiche della provincia di Cuneo su presentazione del patentino; diversamente abili + 1 accompagnatore; residenti in Caraglio (solo domenica mattina).
INFO: info@fondazioneartea.org
COMUNICATO STAMPA
CARTELLA STAMPA
CARTOLINA