Le tracce artistiche dei soldati
La storia del Forte di Vinadio vista da una prospettiva particolare e inconsueta, ovvero attraverso le tracce lasciate dagli uomini che nel corso degli anni si sono avvicendati nel presidio del forte. Un patrimonio prezioso raccontato in 8 puntate attraverso storie inedite, sicuramente curiose.
Ep. 1 – Le tracce artistiche dei soldati
La vita di guarnigione al Forte presentava talvolta momenti di noia, così, tra i passatempi preferiti dei soldati vi era quello di lasciare una piccola traccia di sé all’interno della fortezza: una firma, una scritta, uno schizzo o un disegno per i più artisticamente capaci, fino ad arrivare a incisioni su legno o pietra.
Ep. 2 – L’affresco della G.A.F.
L’affresco comunemente detto “del soldato” è situato sulla parete esterna di una delle postazioni per mitragliatrice ricavate durante gli Anni Trenta dalla trasformazione di una cannoniera, quando il forte venne parzialmente richiamato in servizio ed inserito all’interno del 14° caposaldo Guardia alla Frontiera.
Ep. 3 – L’arma del Genio
Alle truppe di stanza al Forte erano affidati, in tempo di pace, le operazioni di manutenzione delle strutture e, in caso di attacco da parte del nemico, lo sgombero del terreno antistante la fortificazione da alberi e altri ostacoli. Daniele vi condurrà alla scoperta di due fregi dedicati al Genio Zappatori.
Ep. 4 – L’artiglieria del Forte
Il Forte di Vinadio era armato fra cannoni e obici con 45 pezzi, più altri 27 di riserva. Il pezzo d’artiglieria più importante, anche numericamente, era il 15 GRC Ret, cioè un cannone da 149 mm in ghisa rigato cerchiato a retrocarica rappresentato, in maniera molto schematica, da un graffito situato nel fronte superiore.
Ep. 5 – L’attesa del congedo
Il momento più atteso del servizio di leva era il congedo. Proprio per il suo valore profondo legato al ritorno alla vita civile, alla famiglia e agli affetti più cari, il foglio del congedo militare ispirò alcuni dei graffiti presenti al Forte. Un esempio lo sono certamente la stella a cinque punte e il colombo che ritroviamo incisi su una porta del fronte superiore, vicino a porta Neraissa.
Ep. 6 – Gli anni di leva
Il nostro viaggio prosegue fino alla parte superiore della fortezza, il cosiddetto fortino. Fra il materiale a disposizione dei soldati da cui trarre ispirazione per graffiti e decorazioni vi erano sicuramente le cartoline reggimentali che normalmente circolavano all’interno delle caserme, utilizzate per spedire un saluto a casa.
Ep. 7 – Tolleranza e divieto
Per i soldati lasciare una traccia di sé significava ingannare il tempo durante le guardie o nei momenti morti del periodo di leva, oppure semplicemente ricordare gli affetti lontani o la propria terra natìa.
I graffiti giunti fino a noi sono solo una minima parte di quelli esistenti in origine, molti vennero distrutti o cancellati da ritinteggiature periodiche.
Ep. 8 – I rifugi antiaerei
La tappa conclusiva di questo viaggio ci riporta all’ultimo periodo di “vita operativa” del forte, ovvero agli anni della Seconda Guerra Mondiale e dell’occupazione tedesca della valle Stura.